Love/Unlove alla Claque per DANZARETEATRO. Il clubbing verso nuovi orizzonti performativi: ecco l’intervista a Rocco Colonnetta, Marina Giardina e Olivia Giovannini

a cura di Gaia Clotilde Chernetich

L_U Marco Pezzati

Love/Unlove è una vera serata di clubbing, ma alternativa: un formato performativo nuovo cui sarà possibile partecipare, domani sera a partire dalle ore 22, presso La Claque in Agorà del Teatro della Tosse.

A guidare spiritualmente questa creazione, sembra essere stata una frase di J. Lacan che afferma quanto segue: “Amare è donare quello che non si ha a qualcuno che non lo vuole […] dare ciò che si ha è la festa, nonl’amore […]”. Ora, mentre gli artisti coinvolti sono alle prese con gli ultimi preparativi in vista della serata, noi abbiamo intervistato gli autori del progetto per capire meglio di cosa si tratta.

Che cos’è Love/Unlove? Da dove nasce questo progetto?

Love/Unlove è a cura di tre membri della rete DanzaContempoLigure: Rocco Colonnetta, Marina Giardina e Olivia Giovannini. Siamo arrivati a questo progetto cogliendo l’opportunità di proseguire la collaborazione con il Teatro della Tosse che lo scorso anno ha ospitato la prima edizione della rassegna DANZARETEATRO. Per questa occasione, abbiamo messo a fuoco il nostro desiderio comune di  sperimentare la commistione tra linguaggi legati ad ambiti distanti tra loro quale la performance e il mondo della cultura underground, la club culture e la musica da dance floor (questo percorso è iniziato l’anno scorso proprio durante la prima edizione della rassegna in cui Olivia Giovannini aveva portato sul palco della sala Campana un dj e uno street dance).

Questo progetto riguarda anche la rete DanzaContempoLigure? In che modo la coinvolge?

Ognuno di noi tre fa parte della rete da alcuni anni e si può dire che l’esperimento che proponiamo con Love/Unlove sia l’esempio di come, pur essendo artisti con una poetica personale definita, abbiamo sentito l’esigenza di unire le specificità di ognuno e di aprirle ad altri “colleghi” che sono stati coinvolti nel progetto, alla ricerca di territori creativi ignoti ma condivisi.

Quale urgenza vi ha spinti a creare una serata a metà tra il clubbing e la performance?

L’origine di questa serata è stata la curiosità per il mondo del clubbing che ha portato al desiderio di creare un evento contenitore tra performance e dance floor, un momento dove la musica elettronica e dance, l’arte, la musica strumentale e la danza contemporanea si possano mischiare senza soluzione di continuità. Il nostro obiettivo è quello di dare vita a una serata che abbia al centro il tema dell’amore nelle sue declinazioni e di coinvolgere i presenti per superare la differenza tra pubblico e personaggi, tra spettacolo e festa. Per questo oltre ai performer (di cui noi tre facciamo parte) la serata vede la presenza di due dj, un chitarrista, una cantante, un vj e un artista visivo. La proposta fatta con Love/Unlove è in linea con tre percorsi che mettono al loro centro la continua ricerca non solo sulla danza, ma anche sui possibili formati performativi in cui il corpo possa essere uno strumento per oltrepassare i confini di genere.

Quali prospettive pensate possa offrire un progetto come questo? 

Il desiderio dopo questa serata sarebbe quello di esportare l’evento anche altrove e di riproporlo alla città in altre occasioni. Ci piacerebbe far diventare Love/Unlove un formar, nella speranza che la nostra città capisca come alcuni linguaggi artistici, seppure differenti tra loro, si tocchino nel loro essere “contemporanei” e in questo allargamento dei confini stia una grande possibilità di comunicazione e di creatività.

 

 

 

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